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Immobiliare, più compravendite nel 2018

Inserito il 27/07/2018

Crescono in media del 4,5% nel primo trimestre 2018, le compravendite immobiliari residenziali nelle grandi città, nei capoluoghi di provincia e nei comuni minori italiani, rispetto allo stesso periodo del 2017. Ma l'andamento di compravendite e prezzi degli immobili non va ancora di pari passo: il dato medio nazionale segna infatti un calo dell'1,2%, a differenza delle grandi città dove i valori degli immobili sono in leggerissima risalita (+0,2%).

Per quanto riguarda le grandi città nei primi tre mesi del 2018 la crescita delle compravendite nelle città monitorate di Bologna, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Bari e Catania è pari al 4%, confermando il dato positivo rilevato nel 2017, rispetto all’anno precedente (+5,1%). L’unica grande città che segna un dato negativo fra le 8 monitorate è Bologna (-6%). Ottime, invece, le performance sugli scambi a Milano e Catania (+8%), seguite da Genova (+5,8%), Bari (+5,7%), Torino (+5%), Roma (+3%), Napoli (2,5%).

Sul fronte dei prezzi medi di vendita, il rialzo appare più limitato: +0,2% sul dato del 2017, ma con una variabilità piuttosto consistente. Ottima la performance di Bologna (+4%), seguita da Bari (1,7%), Genova (1,25%), Milano (+1%). Prezzi stabili a Torino, ancora in calo, invece, a Roma (-0,5), Catania (-2%) e Napoli (-4%).Mentre la tipologia di immobile più richiesta nelle 8 grandi città italiane monitorate è il trilocale.

Per quanto riguarda le compravendite degli immobili di nuova costruzione Bari (16,5%), Milano (15%) e Roma (10%) sono le città dove si compravendono in media più appartamenti nuovi sul totale delle vendite rispetto alle altre città monitorate, segno di un mercato in ripresa. Seguono Torino (8%), Napoli (7%), Bologna, Genova e Catania (5%). Il dato medio sulla quota di appartamenti nuovi compravenduti sul totale delle vendite relativo alle 8 grandi città monitorate si attesta a circa il 9%.

 

I tempi medi di vendita si attestano a 6 mesi, con un range che va dai 3 mesi di Milano, agli 8 di Napoli ed ai 9 mesi di Catania. Mentre lo sconto medio sul prezzo di offerta (o divario percentuale tra prezzo richiesto e prezzo definito) è pari all’11%, con un minore potere contrattuale della domanda a Milano (5%) e maggiore a Napoli e Catania (15%).

Per quanto riguarda le aspettative per i prossimi mesi sono attesi miglioramenti nei livelli degli scambi a Roma e Torino, Catania e Bari, situazione di stabilità invece a Bologna, Genova e Milano; in lieve calo a Napoli. Sul fronte dei prezzi di compravendita, ad eccezione di Milano con valori in risalita, la maggioranza delle opinioni sono improntate alla stabilità.

È il quadro tracciato dal sentiment del mercato immobiliare residenziale, relativo al primo trimestre 2018, realizzato dall'Ufficio Studi Nazionale Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari con 11 mila agenzie immobiliari associate per circa 40 mila operatori), aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia, coordinato da Andrea Oliva (Fimaa) con la direzione scientifica di Stefano Stanzani (Università di Bologna).

Le risposte fornite dagli operatori Fimaa (attraverso un questionario online) hanno permesso di tracciare un quadro congiunturale e significativo dell'attuale momento di mercato, suddiviso per grandi città (con più di 300.000 abitanti) capoluoghi di provincia intermedi (con popolazione ricompresa tra i 100.000 e 300.000 abitanti) capoluoghi di provincia piccoli (con popolazione inferiore ai 100.000 abitanti) e città minori (non capoluogo di provincia). L'indagine ha riguardato 70 città (capoluoghi di provincia e relativi comuni minori), evidenziando una fase di ripresa del settore con prezzi in fase di stabilizzazione.

Tenendo conto dell'intero campione analizzato la quota di appartamenti nuovi compravenduti sul totale delle vendite è pari all’11,4% mentre sul prezzo di vendita si riesce a calare in media fino al 12,6% rispetto al prezzo richiesto. Servono in media quasi 8 mesi per riuscire a piazzare un’abitazione. La tipologia di immobile più richiesta? Il trilocale nei capoluoghi; immobili anche più grandi, come i quadrilocali, nei comuni minori.

Dai giudizi espressi, si evince che per il prosieguo d’anno ci si potrebbe attendere un rialzo maggiore in termini di volumi di abitazioni scambiate nelle città intermedie con popolazione tra 100 e 300 mila abitanti. Mentre nei comuni minori non capoluogo di provincia ci si attende una stabilità, con rialzi che riconfermerebbero le percentuali di aumento fin qui osservate. La domanda, ancora debole in rapporto all’offerta tuttora consistente, rimane in una situazione di vantaggio nelle contrattazioni. 

Santino Taverna, Presidente Nazionale Fimaa ha dichiarato: “L’incremento del numero delle compravendite non va ancora di pari passo con l’andamento dei prezzi immobiliari in leggero calo, fatta eccezione per la città di Milano. Siamo ancora in una fase di ripresa, tutta da consolidare e frenata dal pesante carico fiscale sugli immobili e dalla zavorra della burocrazia che rallenta il normale esercizio delle attività di chi ha ancora il coraggio di fare impresa nel nostro Paese. La lenta e sofferta crescita economica, la disoccupazione dei giovani e la carenza di fiducia delle famiglie verso il proprio futuro sono elementi negativi per la ripresa del settore".

 

fonte "Milano Finanza"