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Il mattone nel mondo vola, in Italia si contrae

Inserito il 15/10/2018

Milano si conferma tra i target degli investitori per il 2018/2019 sia per le asset class tradizionali, sia per quelle alternative. È uno dei segnali che emergono dalla ricerca “Winning in Growth Cities” pubblicata da Cushman & Wakefield. Altro dato importante è che nonostante il clima di incertezza geopolitica e il rallentamento del ciclo economico, gli investimenti nel mercato immobiliare hanno fatto registrare una crescita su base annua del 18% nel mondo arrivando così al nuovo record di 1.800 miliardi di dollari nei 12 mesi tra giugno 2017 e giugno 2018.

Nell’ambito della ricerca New York si conferma il mercato immobiliare più importante al mondo per volume di investimenti, ma per la prima volta esce dalla top5 delle città con il maggiore appeal per gli investitori internazionali. 
E per la prima volta entra in classifica (della classifica degli investimenti) Hong Kong, tra le prime cinque, alle spalle di Los Angeles, Londra e Parigi. 

«L’incremento del 18% è da attribuire principalmente all'Asia, sia come provenienza dei capitali che come destinazione degli investimenti - recita il rapporto -. Gli investimenti in Asia hanno rappresentano il 52% del totale degli investimenti e il 45% di quelli cross-border è da attribuire agli acquirenti asiatici».
Tra le top10 per investimenti globali figurano sei città degli Stati Uniti, due città europee e due asiatiche. La Brexit lascia aperte molte incertezze, ma gli investitori - secondo Cushman&Wakefield - apprezzano ancora la capitale inglese, che resta il mercato più importante in Europa. 
L’Europa ha ben quattro città su 5 nella top 5 delle città con maggiore appeal per i capitali internazionali, con Parigi e Amsterdam che si confermano al terzo e quarto posto per il secondo anno consecutivo, mentre Madrid entra per la prima volta nella top5 dal 2009. L’unica città tedesca nella top10 è Berlino, in controtendenza rispetto al 2017, quando la Germania, con tre città in classifica, aveva ottenuto il migliore risultato di sempre.

 

Guardando all’Italia Cbre ha pubblicato un report che evidenzia come nei primi nove mesi del 2018, anno che mostra volumi in calo rispetto al 2017, abbiano registrato investimenti totali a quota 5,4 miliardi di euro (-25% rispetto allo stesso periodo del 2017). Fa storia a sè il settore retail che ha attirato 1,7 miliardi di euro di investimenti (+22% nei primi nove mesi del 2018 rispetto all’analogo periodo del 2017). Il settore uffici (1,6 miliardi di euro investiti nel 2018, di cui 1,3 a Milano, pari al 79% del totale e 328 milioni a Roma, pari al 20% del totale) presenta la contrazione più significativa, -40%, se paragonata al volume dei nove mesi precedenti (2,7 miliardi). Il mercato rimane però dinamico perché la domanda di affitto non manca. 

Carlo Barel di Sant’Albano, responsabile Global Capital Markets di Cushman & Wakefield, ha dichiarato: “Non si registrano flessioni nei capitali destinati al mercato immobiliare in tutte le aree geografiche e per tutti i profili di rischio. Stiamo invece assistendo ad un incremento dell'attività nel settore immobiliare da parte di numerosi investitori, che stanno perfezionando le proprie strategie di investimento per consentire una maggior flessibilità rispetto alla diversificazione dell’offerta e dei margini di rischio. Questi sono i fattori chiave da cui dipenderà la potenziale crescita dei volumi anche nel prossimo anno; se il contesto resterà invariato, il prossimo anno potrebbe registrarsi una crescita del 2% rispetto ai livelli attuali. Sarà determinante in tal senso l’attività da parte di capitali globali, anche se gli investitori dovranno monitorare con attenzione i cambiamenti strutturali nel mercato occupazionale, per individuare in anticipo opportunità e sfide”. 

fonte "il sole 24 ore